Postura

CORONAVIRUS – ATTIVITÀ LAVORATIVA E POSTURA

CORONAVIRUS – ATTIVITÀ LAVORATIVA E POSTURA

01 luglio 2020

CORONAVIRUS: Il Dottor Massimo Tanzi – Fisiatra e Specialista in Medicina dello Sport – consulente di RAAM, ha predisposto un articolo che analizza le principali problematiche legate ad una postura scorretta durante la propria attività lavorativa.

L’attività lavorativa comporta frequentemente la necessità di compiere movimenti ripetitivi o assumere posizioni statiche per tempi prolungati. Inevitabilmente ne consegue il coinvolgimento dell’apparato muscolo-scheletrico.

Diversi fattori contribuiscono ad una cattiva postura, ad esempio il contesto lavorativo inadeguato e/o un abbigliamento non consono all’abituale mansione professionale. Non va sottovalutata comunque l’individuale predisposizione fisica ad assumere posture scorrette, aggravate a volte da condizioni stressanti così come da specifiche condizioni fisiche (es.: sovrappeso/obesità, stato gravidico etc…).

Bisogna conoscere le proprie abitudini posturali, a casa e sul posto di lavoro, per individuare la necessità di eventuali correzioni. Correzioni che si rendono tanto più necessarie dopo questi mesi di confinamento per la pandemia da Covid-19, a causa del quale si è notevolmente amplificato il lavoro da casa, svolto spesso in condizioni ergonomicamente non paragonabili al lavoro in ufficio.

Distinguiamo le tipologie di lavoro fondamentalmente in due categorie:

  1. la prima è costituita dal LAVORO STATICO
  2. la seconda è rappresentata dal LAVORO DINAMICO

Le donne sono spesso più coinvolte e conseguentemente colpite rispetto agli uomini, specialmente nella prima categoria di lavoro; circa tre su quattro sono consapevoli di aver bisogno di un supporto ma non richiedono il consulto con uno specialista, sottovalutando il problema.

In entrambe le tipologie di lavoro è la colonna vertebrale ad essere più facilmente messa a rischio: nel lavoro statico soprattutto il tratto cervicale, in quello dinamico il tratto lombare. Bisogna comunque prestare attenzione al corretto allineamento della colonna vertebrale, variabile a seconda del compito che si sta svolgendo. Inoltre il coinvolgimento degli arti superiori ed inferiori incide nel mantenere posture consone all’attività lavorativa specifica.

L’INAIL ha ben identificato le problematiche muscolo-scheletriche lavoro-correlate, definendole disturbi muscolo-scheletrici da sovraccarico biomeccanico (in sigla “DMS”), ed in linea con il resto dell’Europa queste patologie sono ormai divenute in Italia quelle più frequentemente denunciate.

Ciò costituisce quindi un buon motivo per conoscere come ci si deve collocare correttamente, ad esempio, alla scrivania o come si deve eseguire la corretta movimentazione manuale di un carico.

Nel primo caso, quando si è seduti alla scrivania, è importante:

  • Tenere i piedi sul pavimento o su un poggiapiedi, se non raggiungono il pavimento;
  • Non incrociare le gambe: le caviglie dovrebbero essere davanti alle ginocchia;
  • Tenere un piccolo spazio tra la parte posteriore delle ginocchia e la parte anteriore del sedile (le ginocchia dovrebbero essere al livello o al di sotto del livello delle anche);
  • Regolare lo schienale della sedia per sostenere la parte bassa e medio-posteriore o utilizzare un supporto per la schiena;
  • Rilassare le spalle e tenere gli avambracci paralleli al suolo;
  • Evitare di sedersi nella stessa posizione per lunghi periodi di tempo.

Nel lavoro statico inoltre, se necessario, si deve conoscere qual è la corretta posizione in piedi:

  • Mantenere il peso del corpo ben distribuito su tutta la pianta di entrambi i piedi;
  • Tenere le ginocchia leggermente piegate;
  • Tenere i piedi a una larghezza pari alla larghezza delle spalle;
  • Mantenere le braccia naturalmente ai lati del corpo;
  • Stare ben dritti senza curvare anteriormente le spalle;
  • Mantenere la testa in posizione neutra, lo sguardo diretto in avanti ed i lobi delle orecchie in linea con le spalle;
  • Oscillare, ad intervalli regolari, con il peso corporeo dalle dita dei piedi ai talloni o da un piede all’altro (se si deve stare in piedi a lungo).

Nella corretta movimentazione manuale di un carico:

  • Impiegare specifici carrelli;
  • Aggregare pacchi in un unico volume che non sia ingombrante e che non ostacoli la visibilità (scatole, scatoloni con idoneo peso – massimo kg. 25 per gli uomini; massimo kg. 15 per le donne);
  • Evitare se possibile il trasporto su scale utilizzando specifici elevatori;
  • Organizzare adeguatamente il lavoro di movimentazione manuale dei carichi durante la giornata.;
  • Assumere posture idonee che distribuiscano in maniera il più possibile uniforme e simmetrica il carico.

Nelle pause lavorative (tutte, non solo quelle previste per legge) evitare di rimanere seduti e/o impegnare troppo la vista (es. leggendo il giornale o navigando su Internet).

In generale:

  • Evitare la vita sedentaria;
  • Camminare, fare le scale e, se possibile, praticare uno sport;
  • Praticare con attenzione gli sport che gravano soprattutto sulla colonna vertebrale (es.: lotta, equitazione, sollevamento pesi, motocross, judo, ecc.).

Ricordare inoltre che il sovrappeso e i tacchi alti favoriscono i dolori a carico della colonna vertebrale.

INAIL ha predisposto un prezioso elaborato sui disturbi muscolo-scheletrici lavorativi, con precise indicazioni da mettere in pratica durante la propria attività lavorativa oltre che nella vita quotidiana.

Scarica l’OPUSCOLO elaborato dall’INAIL

In caso di Vostro interesse il Dottor Massimo Tanzi e la segreteria di RAAM sono a disposizione per ulteriori indicazioni e chiarimenti.

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