DECRETO LEGISLATIVO 27 GENNAIO 2010 N.17 – RECEPIMENTO DELLA NUOVA DIRETTIVA MACCHINE 2006/42/CE

23 febbraio 2010

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 41 del 19 febbraio 2010 (supplemento ordinario n.36) il D.Lgs 27/01/2010 n. 17 “Attuazione della Direttiva 2006/42/CE, relativa alle macchine e che modifica la direttiva 95/16/CE relativa agli ascensori.”

Il Decreto, che entrerà in vigore il 6 marzo 2010, attua la “nuova” Direttiva Macchine 2006/42/CE, con cui viene abrogata la “vecchia” Direttiva Macchine 98/37/CE  e modifica la Direttiva Ascensori 95/16/CE.

La “Direttiva Macchine” è una delle molteplici Direttive di prodotto UE, di armonizzazione delle Legislazioni Nazionali, che ogni Paese membro ha l’obbligo di recepire.

Tutti gli Stati membri sono obbligati ad adottare i contenuti delle Direttive di armonizzazione entro un periodo transitorio (variabile in ogni Direttiva), uniformando la precedente egislazione nazionale al dettato del nuovo testo legislativo.

Le Direttive di prodotto stabiliscono i Requisiti Essenziali di Sicurezza (i cosiddetti R.E.S.) cui i prodotti devono rispondere per poter liberamente circolare nel mercato europeo e le procedure di attestazione della loro conformità.

La Direttiva Macchine definisce i requisiti essenziali in materia di sicurezza e di salute pubblica ai quali deve rispondere ciò che viene definito “macchina” in occasione della fabbricazione e prima dell’immissione sul mercato.

La conformità ai suddetti requisiti è stabilita nel corso di procedure di valutazione eseguite da appositi Enti (Organismi Notificati) per le macchine comprese nell’Allegato IV della Direttiva stessa. Per tutte le altre macchine non inserite nell’Allegato V è previsto sia sufficiente redigere e conservare un semplice “fascicolo tecnico”.

Tutte le macchine immesse sul mercato o modificate dopo l’entrata in vigore della Direttiva devono riportare su di esse la marcatura CE e devono essere accompagnate da appropriata documentazione: i prodotti non rispondenti ai requisiti della Direttiva non possono accedere al mercato comune europeo.

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